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Sbarchi di migranti e aggressioni a Licata |
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Nel pomeriggio di giorno 23 � avvenuto uno sbarco di 190 migranti in corrispondenza della spiaggia della Poliscia a Licata, a qualche chilometro dal luogo dove questa estate si � svolto il Campeggio Nazionale Antirazzista. I migranti sono riusciti a raggiungere riva facilmente e si sono subito dileguati nelle campagne circostanti. Dopo qualche ora sono arrivati polizia e guardia di finanza che hanno rastrellato la zona. A questi rastrellamenti hanno partecipato anche alcune associazioni di "volontariato" (Croce Rossa e similari) condotte, tra l'altro, anche con i mezzi del Comune di Licata. I militanti della RAS hanno costituito un presidio davanti la palestra Panepinto, dove hanno constatato che i migranti catturati erano circa 160 per la gran parte di nazionalit� irachena; in particolare erano presenti 2 nuclei familiari con 6 bambini di cui 4 neonati, 2 donne in stato di gravidanza e diversi minori.
Nel pomeriggio di giorno 23 � avvenuto uno sbarco in corrispondenza della spiaggia della Poliscia a Licata, a qualche chilometro dal luogo dove questa estate si � svolto il Campeggio Nazionale Antirazzista.
I 190 migranti giunti tramite un barcone di 12 metri di legno, stracolmo, sono riusciti a raggiungere riva facilmente e si sono subito dileguati nelle campagne circostanti. Alcuni hanno raggiunto le abitazioni della zona dove sono stati anche rifocillati dai cittadini licatesi. Dopo qualche ora (intorno alle 18.00) sono arrivati polizia e guardia di finanza che hanno rastrellato la zona. A questi rastrellamenti hanno partecipato anche alcune associazioni di "volontariato" (Croce Rossa e similari) condotte, tra l'altro, anche con i mezzi del Comune di Licata.
Una parte dei migranti catturati � stata trasportata a bordo di 2 autobus della Cuffaro (di propriet� del Presidente della Regione Siciliana) presso la palestra comunale Panepinto.
I migranti che non hanno trovato posto nei primi autobus e quelli che venivano man mano catturati durante le "ronde" che nel frattempo continuavano, sono stati ammassati nel piazzale antistante la spiaggia di Mollarella, dove sono rimasti per circa 3 ore senza alcun tipo di supporto umanitario.
Intorno alle 21.00, i militanti della Rete Antirazzista Siciliana, che si sono mobilitati subito dopo aver ricevuto la notizia dello sbarco, hanno costituito un presidio davanti la palestra Panepinto, dove hanno constatato che i migranti catturati erano circa 160 per la gran parte di nazionalit� irachena; in particolare erano presenti 2 nuclei familiari con 6 bambini di cui 4 neonati, 2 donne in stato di gravidanza e diversi minori che sono stati affidati ai Padri Comboniani di Licata.
Sebbene la maggior parte dei migranti fosse solo stanca e infreddolita a causa dei vestiti bagnati, c'erano anche 3 feriti non gravi che sono stati trasportati all'ospedale di Licata. Contrariamente a quanto avviene normalmente, i migranti sono rimasti a dormire dentro la palestra comunale.
I militanti, com'� prassi, hanno cercato di far pervenire ai migranti i moduli per la richiesta di assistenza legale, ma il commissario della questura di Licata ha vietato ogni possibilit� in tal senso.
Intorno alle 23.15 � accaduto un fatto assolutamente incredibile: durante il caricamento di un migrante ferito (in barella) sull'ambulanza della Croce Rossa, un militante della RAS intento a fotografare la scena � stato prima spintonato e insultato e successivamente colpito al volto da un "volontario" della Croce Rossa, che lo accusava di disturbare il lavoro dei "volontari" (fotografando il migrante???); a questo punto � nata una colluttazione a cui hanno partecipato 3 crocerossini e alcuni militanti della RAS.
Successivamente un militante � stato minacciato di ritorsioni personali, da un "volontario" della Croce Rossa, che ha affermato testualmente "So dove abiti ti vengo a cercare...".
La polizia, presente e quindi testimone oculare dell'esatto svolgimento dell'aggressione gratuita, anzich� bloccare gli autori delle violenze e agire di conseguenza, li ha nascosti all'interno della palestra, a cui i militanti non hanno chiaramente possibilit� d'accesso. Alla richiesta di identificazione degli aggressori, al fine di procedere ad un azione legale, � stato risposto testualmente dai dirigenti di polizia "domani mattina fate una denuncia contro ignoti". Questo ha fatto ovviamente salire ulteriormente la tensione.
Sebbene sia un fatto ormai noto ai pi�, vogliamo ribadire che i sedicenti "volontari" delle organizzazioni che intervengono nella gestione dell'accoglienza durante gli sbarchi, operano con modalit� e pratiche molto prossime a quelle di un gruppo paramilitare, prova ne sia il pronto intervento in occasione dei rastrellamenti e le operazioni di "ordine pubblico".
Vogliamo comunque precisare che molte persone delle organizzazioni umanitarie lavorano in buona fede, da veri volontari, e che le stesse vengono tenute all'oscuro (come abbiamo potuto appurare direttamente) del destino che subiscono i migranti da loro assistiti, delle dinamiche delle deportazioni e del business che sta dietro i CPT.
Ribadiamo, se ce ne fosse il bisogno, che oltre alla necessaria accoglienza ed al supporto unamitario occorre lottare per il riconoscimento dei diritti.
LA STORIA DELLA SICILIA CE L'HA INSEGNATO, EMIGRARE NON � REATO!
Collettivo Licata ANTIfascista
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