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Video  - Lampedusa 10 Settembre
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 Read Contributo della RAS e del Campeggio Nazionale Antirazzista 2005
Articoli.pngLe immagini riprese dai video e dalle TV di alcune decine di migranti che il 2/8 sulla banchina di Porto Empedocle, infrangendo i vetri del pulmann-prigione, che li doveva deportare presso un lager, ne' albergo ne' prigione come lo definiva l�esimio Enzo Bianco, fuggono verso la liberta' conquistata, e' forse la piu' bella ed emozionante rappresentazione degli eventi, che abbiamo contribuito a determinare nel corso del campeggio nazionale di lotta per i diritti dei migranti. <continua...>

Se fosse solo per questi fatti il bilancio del campeggio, promosso dalla RAS, non potrebbe che essere positivo. Diritto alla fuga, diritto alla vita; fuggire da un lager non e' reato, liberta' per l�immigrato, si sono trasformati da slogans militanti in atti concreti, praticati ed autogestiti da un collettivo di soggetti, vittime ed attivisti sociali, complici espliciti di violazione delle leggi liberticide.
Gia' con la Cap Anamur, l�estate scorsa, si e' assistito all�aggravarsi delle pratiche e degli atteggiamenti repressivi verso i migranti, ma anche contro chi si oppone a tutto questo (cariche davanti al CPT di Agrigento, perquisizioni a Caltanissetta...).

Il campeggio e' stato pensato perche' ci fosse uno scambio di contenuti e pratiche con altri soggetti dei movimenti antirazzisti italiani, nell�ambito del percorso tracciato a Bari il 10 luglio, pur venendo da percorsi indipendenti ed esperienze pluriennali di lotta in Sicilia; abbiamo iniziato a sperimentare una pratica orizzontale nelle discussioni e nelle decisioni con pari dignita' per tutte le soggettivita' per contribuire anche alla ricostruzione di un unico movimento nazionale in grado di valorizzare la ricchezza delle differenze.

La Sicilia, in quanto frontiera sud della fortezza Europa, non e' solo una questione locale, ma soprattutto euromediterranea. La politica liberticida della sicurezza, legittimata dallo spauracchio dell�attentatore islamico, completa il quadro della guerra di civilta' e del progressivo azzeramento dei diritti sociali ed umani, di cui i principali capri espiatori sono i migranti.

Viviamo in un�epoca in cui, come sosteneva Sepulveda parlando di Che Guevara, le parole non si incontrano mai con i fatti e, quando si incontrano, non si salutano, perche' non si conoscono. Eppure e' questa la scommessa politica: rompere con un pensiero conformista e legalitario.
essere dove le cose accadono non e' uno slogan e noi lo abbiamo dimostrato con i fatti, non con le chiacchiere.

Questa estate ha mostrato anche quanta strada c�e' da fare per conquistare consenso fra gli strati popolari spesso purtroppo i piu' ostili verso i migranti. Va tracciato comunque un bilancio positivo:
  • Oltre 200 attivisti sociali sono stati coinvolti nelle due settimane a Licata, oltre un centinaio siciliani ed quasi un centinaio di varie regioni italiane e di varie aree di movimento
  • Presidi, manifestazioni, assemblee ed azioni di contrasto e monitoraggio in sei centri: Licata, Porto Empedocle, Lampedusa, Agrigento, Ragusa e Caltanissetta, 3 capoluoghi di provincia e 3 CPT.
  • Incontro con gli amministratori locali il 27/7 a Palma di Montechiaro, nel corso del quale abbiamo proposto un nostro documento, elaborato nel campeggio in plenaria, che impegnera' gli enti locali ad elaborare nuove politiche di accoglienza ed a disobbedire a leggi ingiuste.
  • Le azioni dirette a Porto Empedocle e l�occupazione per 8 ore del CPT di Ragusa l�1 agosto, atte ad ostacolare la deportazione o la segregazione, hanno prodotto la liberazione di una cinquantina di migranti, fra cui 5 donne richiedenti asilo del Togo, illegalmente recluse nel CPT di Ragusa. Dunque abbiamo saputo rappresentare un ostacolo reale ai processi di segregazione/deportazione, esattamente cio' che ci proponevamo. Cio' rappresenta, giuridicamente, favoreggiamento dell�immigrazione clandestina? Non crediamo, anche se sono in arrivo le prime denunce.

Rilanciamo le proposte di Bari:
  • Giornata di mobilitazione ed azioni articolate nei territori a Settembre.
  • Ad ottobre due manifestazioni per la �non apertura� del CPT a Gradisca d�Isonzo ed a Bari S. Paolo.
  • Manifestazione Nazionale per l�abrogazione della legge Bossi-Fini e il No alla legge Turco Napoletano a Novembre 2005.

E proponiamo di:
  • dare continuita' e maggior impulso unitario alle ispezioni parlamentari nei CPT e nei Centri d�Identificazione, superando le miserie politiche, che si sono verificate, della personale visibilita' mediatica sulla disperazione dei migranti ripristinando un corretto rapporto con tutte le realta' locali di movimento e costruendo una mappatura degli avvocati disponibili a lavorare in rete;
  • manifestazione sabato 1 ottobre a Ragusa per la chisura del CPT con corteo studentesco, concerto e presidio con delegazione.
  • rilanciare con forza la denuncia ed il boicottaggio delle strutture che costituiscono la rete di complicita' del circuito detentivo: CRI, Misericordia, Cuffaro, Scimeca, Alitalia, Dubrovnic Airlines, Siremar...);
  • mettere in cantiere la proposta di un campeggio internazionale in Sicilia per l�estate prossima;
  • sostenere i processi di autorganizzazione delle soggettivita' migranti dando maggiore continuita' al percorso che ha portato alla manifestazione nazionale dello scorso 4 dicembre a Roma
  • assemblee itineranti con video nelle universita' fra il 19 ed il 23 settembre sul campeggio, l�attivita' RAS e la realta' dell�immigrazione;